09-08-2022
Incidenti in aumento sulle strade: quali le cause e i percorsi più a rischio
La piaga dei morti per incidenti stradali non accenna a placarsi. È quanto emerge nel report Aci-Istat sugli incidenti stradali 2021 che salgono in Italia rispetto all'anno precedente segnato dal lockdown e dai divieti di spostamenti conseguenti alla pandemia da Covid-19. Le vittime sono il 20% in più rispetto al 2020 e si attestano a 2.875 e la fascia di età più colpita è quella tra i 20 e i 24 anni. Un altro aspetto del report evidenzia anche la crescita degli incidenti con i monopattini elettrici, passati in soli dodici mesi da 564 a 2.101.
I dati del report
Nel 2021 si sono registrati 151.875 incidenti sulle strade italiane (+28,4% rispetto al 2020) con 2.875 morti, come detto in precedenza, per una media di 7,9 al giorno; mentre i feriti, 204.728 (+28,6%) sono stati 561 al giorno. Valori in aumento rispetto al 2020, ma ancora in diminuzione rispetto al 2019 (-11,8% gli incidenti, -9,4% le vittime e -15,2% i feriti).
Dati che hanno un impatto anche economico stimato in 16,4 miliardi di euro: lo 0,9 % del Pil nazionale (+26% sul 2020).
In totale sono stati 16.448 (+22%) gli incidenti con biciclette e 2.101 con monopattini, registrando 18.037 feriti (+31,6%), oltre ai pedoni investiti (6 morti e 535 feriti). Dato impressionante è il passaggio da 564 a 2.101 degli incidenti con monopattini e i conseguenti feriti da 518 a 1.980 (i guidatori morti sono 9, più 1 pedone deceduto).
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I luoghi degli incidenti
La maggior quota di incidenti si registra sulle strade urbane (73,1%), ma le vittime si concentrano maggiormente sulle strade extraurbane (47,5%). Invece sulle autostrade avvengono solo il 5% degli incidenti e l’8,6% dei deceduti, ma a preoccupare è l’aumento di questi ultimi (+26,2% in un anno).
Anche se i dati rimangono ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, su tutti i tratti stradali aumentano incidenti, morti e feriti.
L’identikit delle vittime
Sui 2.875 morti totali l’83,3% sono uomini e il 16,7% donne, suddivisi ulteriormente tra conducenti (2.072), passeggeri (332) e pedoni (471). Sono 161 gli occupanti dei mezzi pesanti che crescono addirittura del 44,4% rispetto al 2020, 762 i motociclisti/ciclomotoristi e 229 coloro che fanno utilizzo di biciclette e monopattini elettrici (+30,1%). Proprio in quest’ultima categoria si registra la maggior incidenza di infortuni: ben il 98% dei coinvolti negli incidenti.
Le fasce d'età più colpite sono 20-24 e 45-59 anni per gli uomini; 20-24 anni e 70-84 anni per le donne. Preoccupa l’aumento del numero dei morti delle fasce 15-19 anni (+41,7%), 25-29 (+34,9%), 40-49 (+31,5%) e, soprattutto, dei bambini: 28, tra 0 e 14 anni, hanno perso la vita in incidenti stradali nel 2021.
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Le cause degli incidenti
Il report recita che per “guida distratta o andamento indeciso” vi sono stati 30.478 incidenti (15,4% del totale), per mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.293, il 14,3%) e velocità troppo elevata (19.706, il 10%): queste le tre principali cause che rappresentano ben il 39,7%. Seguono “manovre irregolari” (ad esempio retromarcia, inversione o invasione di corsia) con 15.534 casi (il 7,9%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza con 14.081 casi (il 7,1% del totale).
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30-07-2022
Controlli Polstrada: Auto Italiane in pessime condizioni. Ecco cosa rischiano gli automobilisti.
L’indagine annuale “Vacanze Sicure”, condotta sulle strade italiane dagli agenti della Polstrada in collaborazione con Assogomma, ha dato risultati definiti sconfortanti, i peggiori mediamente di sempre. Su quasi 13.500 vetture controllate oltre un terzo presentava irregolarità.
Secondo i dati elaborati sul modello del Politecnico di Torino in Italia risultano immatricolate quasi 40 milioni di vetture con un’età media di 12 anni e 3 mesi, ma sono quasi il 60% quelle con oltre 10 anni di età (dato in continuo peggioramento). L’età media del campione di vetture controllate è più giovane della media nazionale (9 anni e 10 mesi), quindi dovrebbe mostrare una migliore condizione e questo aggrava la preoccupazione.
Particolare enfasi è stata riposta sulla condizione delle gomme dei veicoli.
La condizione degli pneumatici
Il campione analizzato ha mostrato come sui veicoli come meno di 10 anni in un caso su quattro (quindi il 25% delle autovetture) presentavano problemi agli penumatici, dato che sale al 40% per quelli con oltre 10 anni di anzianità.
Gli pneumatici lisci (cioè con battistrada inferiore a 1,6 mm) sono una costante che si attesta mediamente al 9% per tutte le età dei veicoli controllati.
I veicoli con equipaggiamento non omogeneo sono circa il 2,5% del campione. Si tratta di quelle automobili che montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse, cosa vietata.
I danneggiamenti visibili ad occhio nudo sono presenti nel 5,4% del campione, il doppio rispetto al passato. Si tratta di ernie o tagli profondi che possono essere l’anticamera di un cedimento strutturale dello pneumatico, cioè lo scoppio. Questa casistica è da tenere sott’occhio soprattutto in estate quando le temperature sono particolarmente elevate, il manto stradale è rovente e le vetture sono gravate di un carico di passeggeri e bagagli.
Le vetture fermate che presentavano pneumatici privi di omologazione sono circa il 3% del totale. Si tratta di una non conformità particolarmente grave che prevede oltre ad una sanzione pecuniaria la possibilità del ritiro della carta di circolazione e la mandata in revisione del veicolo.
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Cosa prevede la legge: multe e non solo
Tutti gli automobilisti sorpresi a viaggiare con un mezzo che abbia pneumatici non a norma di sicurezza rischia una multa da 85 a 337 euro e 2 punti della patente (art. 79 del Codice della Strada).
Le indicazioni sono:
battistrada con disegno in rilievo ben visibile in tutta la sua larghezza e in tutta la sua circonferenza;
profondità degli intagli principali del battistrada di almeno 1,6 mm per gli autoveicoli, 1 per i motoveicoli e 0,50 per i ciclomotori
Se gli agenti che contestano l’infrazione trovano che ci sia anche un’aggravante metereologica che influisca sulla sicurezza si rischia il fermo del veicolo. In pratica guidare con gomme lisce se piove o nevica è sinonimo di reato e costa un altro punto (per un totale di 3) sulla patente, oltre ad ulteriori spese amministrative e il costo del carroattrezzi.
Inoltre, si può circolare solo con le misure di pneumatici previste sul libretto di circolazione della macchina. Nel caso in cui le autorità fermino un automobilista con pneumatici non corrispondenti, quest’ultimo incorrerà in una sanzione che va da 422 a 1695 euro, più il ritiro della carta di circolazione e l'obbligo di sottoporre l'auto al collaudo presso un ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri.
I consigli per gli automobilisti
In un periodo in cui sulle nostre strade c’è più traffico per gli esodi estivi verso le località montane e balneari, è importante affrontare il viaggio con la vettura in ordine. Prima di tutto occorre avere gomme gonfie e in buono stato perché quei pochi centimetri quadrati di gomma sono l’unico punto di contatto tra il nostro veicolo e il suolo. Su di essi dobbiamo contare per frenare, ammortizzare, dare direzionalità, trasportare carichi. Il buon senso dovrebbe bastare, ma meglio controllare.