rinnovo patente cardiopatici

Le patologie cardiovascolari che richiedono una certificazione specialistica

Il Decreto Ministeriale del 26 gennaio 2018, recependo la direttiva 2016/1106 della commissione europea, ha introdotto importanti novità riguardo il rilascio e il rinnovo della patente di guida per chi soffre di malattie cardiovascolari. Grazie ai progressi della medicina, ora anche chi è affetto da queste patologie ha maggiori possibilità di ottenere o rinnovare la licenza di guida, a patto di sottoporsi a regolari controlli e valutazioni mediche.

L'allegato III del D. Lgs. 59/2011 è stato modificato, prevedendo che per determinate patologie cardiovascolari l'idoneità al rilascio o al rinnovo della patente debba essere attestata da un medico specializzato in cardiologia appartenente ad una struttura pubblica, che può prevedere termini di validità inferiori a quelli ordinari.

Per le seguenti patologie cardiovascolari, l'idoneità al rilascio o al rinnovo della patente deve essere attestata da un medico specializzato in cardiologia appartenente ad una struttura pubblica, che può prevedere termini di validità inferiori a quelli ordinari:

  • Bradiaritmie e tachiaritmie con anamnesi positiva per sincope o episodi sincopali da patologie aritmiche

  • Sintomatologia da angina

  • Impianto o sostituzione di pacemaker permanenti (solo per il gruppo 2)

  • Impianto o sostituzione di defibrillatore o shock da defibrillatore (solo per il gruppo 1)

  • Sincope

  • Sindrome coronarica acuta

  • Angina stabile in assenza di sintomatologia da attività fisica moderata

  • Angioplastica coronarica (PCI)

  • Bypass aorto-coronarico (CABG)

  • Ictus/attacco ischemico transitorio (TIA)

  • Insufficienza cardiaca di classe I, II e III NYHA

  • Trapianto di cuore

  • Chirurgia delle valvole cardiache

  • Ipertensione maligna e di III grado

  • Cardiopatia congenita

Cardiopatie ischemiche e idoneità alla guida

Il cuore è sostanzialmente una pompa in grado di far circolare il sangue ossigenato in tutto il corpo. Per affrontare questo importante lavoro deve essere esso stesso irrorato da una notevole quantità di sangue che gli arriva tramite le arterie coronarie. Le cardiopatie ischemiche sono un gruppo di malattie provocate dalla mancata irrorazione di sangue al muscolo cardiaco. Questo avviene generalmente, ma non sempre, quando le arterie coronarie sono ostruite.

È importante sapere che le ostruzioni delle coronarie possono essere croniche, lentamente progressive (in tal caso il paziente accusa la tipica angina da sforzo) oppure acute, rapidamente progressive fino alla occlusione completa come nel caso dell'infarto miocardico acuto e dell'angina instabile.

Essere affetti da una forma di cardiopatia ischemica ha grande rilevanza quando si valuta l'idoneità alla guida. Infatti, se è vero che in circa la metà dei casi coloro i quali sono colpiti da un infarto acuto hanno dei sintomi premonitori che li inducono a fermare l'auto, in un'altra metà dei casi tali sintomi premonitori sono assenti oppure non vengono riconosciuti dal conducente. Numerosi studi documentano che circa il 15% degli incidenti provocati da malore del conducente sono provocati dalla cardiopatia ischemica. Complessivamente si tratta di circa l'uno per cento di tutti gli incidenti stradali, non molti per la verità, ma degni della massima attenzione perché potrebbero essere evitati con opportuna politica di prevenzione.

Angina da sforzo e rinnovo patente

L'angina da sforzo è una forma di cardiopatia ischemica cronica. E' caratterizzata dalla comparsa di dolore al torace, alla mascella, alle spalle, alla schiena o alle braccia, che insorge generalmente in seguito a sforzo fisico o stress emotivo o esposizione al freddo e cessa con il riposo o con l'assunzione di nitroglicerina. Meno tipica è la localizzazione del dolore nella zona epigastrica (in tal caso è facile confonderla con una banale mal di stomaco).

Esiste una classificazione di gravità che è bene conoscere, la classe CCS:

  • Classe 1: angina solo per attività fisica intensa, rapida o prolungata

  • Classe 2: lieve limitazione delle normali attività quotidiane

  • Classe 3: marcata limitazione delle normali attività quotidiane

  • Classe 4: impossibilità di svolgere qualsiasi attività fisica senza angina

Per le patenti A e B risultano idonei solo i pazienti con angina CCS 1 o 2, mentre per le patenti C, D ed E non è idoneo nemmeno chi ha una forma lieve. 

Sarà quindi necessario esibire una visita cardiologica recente che attesti la stabilità della angina e riporti la classe CCS. Non infrequentemente potrà essere richiesta l'esecuzione di un test di ischemia (prova da sforzo, ecostress, scintigrafia miocardica da sforzo).

Angina instabile, infarto e tempi per tornare a guidare

L'angina instabile e l'infarto miocardico (IMA) sono forme acute di cardiopatia ischemica e richiedono una immediata valutazione in pronto soccorso perché è necessario un trattamento medico intensivo e spesso l'esecuzione di una coronarografia seguita da angioplastica oppure da un intervento cardiochirurgico di by-pass aorto-coronarico.

Come deve comportarsi un paziente appena dimesso dall'ospedale dopo un simile evento acuto? 

Se il caso non è stato risolto completamente e il paziente continua ad avere episodi di angina a riposo oppure per sforzi lievi o moderati non potrà riprendere a guidare. Se dopo aver affrontato una breve convalescenza starà bene potrà riprendere a guidare dopo un determinato lasso di tempo. I protocolli COMLAS prevedono delle tempistiche minime da rispettare per le diverse patenti di guida (vedi tabella sottostante):

patologie cardiovascolari

Alcune volte, dopo un ricovero per infarto, il paziente potrà avere sintomi attribuibili ad uno scompenso cardiaco, ma di questo parleremo in un altro articolo.

Le patologie cardiovascolari che non consentono il rilascio della patente

Per le seguenti patologie, la patente di guida non può essere rilasciata né rinnovata, se non in casi eccezionali debitamente giustificati:

  • Impianto di un defibrillatore (solo per il gruppo 2)

  • Aneurisma dell'aorta con rischio significativo di rottura improvvisa

  • Insufficienza cardiaca di classe IV NYHA (gruppo 1) o III e IV NYHA (gruppo 2)

  • Valvulopatie in III o IV classe NYHA o con FE < 35%

  • Cardiomiopatie strutturali ed elettriche con sincope o altri fattori di rischio

  • Sindrome del QT lungo con sincope, torsione di punta e QTc > 500 ms (gruppo 2)

  • Sindrome di Brugada con sincope o morte cardiaca improvvisa abortita

Per altre cardiomiopatie non ancora note è necessaria un'attenta valutazione specialistica caso per caso.

in collaborazione con del  Dott. Claudio MORETTI

Medico chirurgo-specialista in cardiologia

Direttore SC Cardiologia Ospedale di Chivasso- ASLTO4

Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche

Esperienza in cardiologia interventistica: angioplastica coronarica, TAVI, impianto clip mitraliche.

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