ritiro patente per droga

Ritiro patente per droga, quali i rischi se si guida sotto l’effetto di stupefacenti?

Ritiro patente per droga, quali i rischi se si guida sotto l’effetto di stupefacenti?

Guidare sotto l'effetto di sostanze stupefacenti è un comportamento estremamente rischioso, che mette in pericolo la propria vita e quella degli altri. Oltre alle gravi conseguenze per la sicurezza stradale, chi viene trovato alla guida in stato di alterazione da droghe rischia pesanti sanzioni, tra cui il ritiro della patente.

Ma cosa comporta esattamente il ritiro della patente per droga? 

In questo articolo approfondiremo tutti gli aspetti di questo provvedimento: quando scatta, cosa succede dal punto di vista pratico e legale, quali esami e visite mediche sono necessari per riottenere il documento di guida. Vedremo anche la differenza tra ritiro, sospensione e revoca della patente e daremo risposta alle domande più frequenti sull'argomento.

Quando scatta il ritiro della patente per droga

Il ritiro della patente per guida sotto l'effetto di stupefacenti è un provvedimento amministrativo che viene applicato quando un conducente viene trovato alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope.

È importante distinguere due casi:

  1. Uso personale di droghe: se una persona viene trovata in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, non necessariamente alla guida, scatta una segnalazione al Prefetto e l'applicazione dell'articolo 75 del DPR 309/90. In questo caso non c'è il ritiro della patente, ma possono essere previsti altri provvedimenti amministrativi.

  2. Guida sotto l'effetto di droghe: se invece il conducente viene fermato alla guida e risulta positivo ai test tossicologici o presenta evidenti segni di alterazione psico-fisica, scatta immediatamente il ritiro della patente per droga. Non è necessario che vengano trovate sostanze stupefacenti nel veicolo.

Per verificare lo stato di alterazione, le forze dell'ordine possono sottoporre il conducente a test rapidi sulla saliva o a prove di coordinazione motoria. Se il guidatore rifiuta di sottoporsi agli accertamenti, scattano le stesse sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza da droghe.

Sanzioni per guida sotto l'effetto di droghe

Le conseguenze del ritiro patente per guida in stato di ebbrezza da stupefacenti sono molto pesanti. Ecco una panoramica delle principali sanzioni previste dal Codice della Strada:

  • Multa da 1500 a 6000 euro

  • Arresto da 6 mesi a un anno

  • Sospensione della patente da uno a due anni

  • Revoca della patente in caso di recidiva nel biennio

  • Raddoppio delle pene in caso di incidente stradale

Oltre alle sanzioni amministrative e penali, il conducente dovrà affrontare un iter burocratico e sanitario per riottenere la patente, che include visite mediche, esami tossicologici e colloqui presso la Commissione Medica Locale..

Differenza tra ritiro, sospensione e revoca della patente

Quando si parla di provvedimenti amministrativi sulla patente di guida, è importante distinguere tre casistiche: il ritiro, la sospensione e la revoca. Vediamo in breve di cosa si tratta:

  • Ritiro della patente: è un provvedimento temporaneo che priva il conducente del documento di guida fino a quando non vengono effettuati gli accertamenti del caso. Nel caso di guida sotto l'effetto di droghe, il ritiro è immediato e viene effettuato dalle forze dell'ordine al momento della contestazione. Per saperne di più leggi il nostro articolo sul ritiro della patente

  • Sospensione della patente: è un provvedimento che priva il conducente della possibilità di guidare per un determinato periodo di tempo, che può variare da pochi mesi fino a qualche anno. Nel caso di guida in stato di alterazione da stupefacenti, la durata della sospensione va da uno a due anni. Parliamo della sospensione della patente in modo dettagliato a questo link.

  • Revoca della patente: è il provvedimento più grave e comporta l'annullamento definitivo del documento di guida. Per riottenere la patente, il conducente dovrà ripetere l'intero iter di conseguimento, sostenendo nuovamente esami teorici e pratici. La revoca scatta in caso di recidiva nella guida sotto l'effetto di droghe entro il biennio.

Art. 75 DPR 309/90: uso personale di stupefacenti

Un discorso a parte merita l'articolo 75 del DPR 309/90, che non comporta provvedimenti sulla patente ma può comunque interessare chi viene trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

Si tratta di una norma che prevede sanzioni amministrative per l'uso personale di droghe, come:

  • Sospensione della carta d'identità o del passaporto

  • Sospensione del permesso di soggiorno per motivi turistici (per cittadini extracomunitari)

  • Obbligo di seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo

  • Segnalazione del nominativo alle autorità competenti

L'articolo 75 si applica quando le forze dell'ordine accertano il possesso di una modica quantità di sostanze stupefacenti per uso esclusivamente personale. È il Prefetto a valutare caso per caso l'applicazione delle sanzioni, tenendo conto della gravità della situazione.

Cosa succede in caso di ritiro della patente per droga

Quando scatta il ritiro della patente per guida sotto l'effetto di stupefacenti, il conducente deve affrontare un iter burocratico e sanitario per poter riottenere il documento di guida. Vediamo nel dettaglio cosa succede dal punto di vista pratico.

Notifica del ritiro e consegna della patente

Quando il conducente viene trovato alla guida sotto l'effetto di stupefacenti, scatta immediatamente il ritiro della patente. Le forze dell'ordine (Polizia Stradale, Carabinieri o Vigili Urbani) contestano l'infrazione e ritirano materialmente il documento di guida. Al posto della patente, viene rilasciato un verbale di ritiro, che funge da ricevuta e permette al conducente di circolare per i successivi 15 giorni sul territorio nazionale, poiché è un permesso provvisorio di guida.

Entro 5 giorni dal ritiro, la patente viene trasmessa alla Prefettura competente per territorio, insieme al verbale di accertamento dell'infrazione. A questo punto, il Prefetto emette un provvedimento di sospensione della patente, che viene notificato all'interessato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

La notifica contiene:

  • I dati del conducente e gli estremi della patente ritirata

  • La durata della sospensione (da uno a due anni per la guida sotto l'effetto di droghe)

  • La decorrenza e la scadenza del periodo di sospensione

  • L'indicazione dell'autorità a cui presentare eventuali ricorsi (entro 30 giorni)

  • Le informazioni sugli accertamenti sanitari da effettuare per riottenere la patente.

Una volta ricevuta la notifica, il conducente non può più circolare con la ricevuta del verbale di ritiro, ma deve attendere il termine del periodo di sospensione per avviare la procedura che gli permetterà di riavere la patente. 

Come riavere la patente dopo il ritiro per droga

Se vi hanno ritirato la patente per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, per poter tornare a guidare dovrete seguire un iter specifico che prevede accertamenti medici, esami tossicologici e, in alcuni casi, il nuovo conseguimento della patente. Vediamo nel dettaglio tutti i passaggi da affrontare.

Sospensione della patente per droga

Nel caso di primo accertamento di guida in stato di alterazione da droghe, la patente viene sospesa per un periodo che va da uno a due anni. Per riottenere il documento, una volta scaduti i termini del provvedimento, dovrete:

  1. Prenotare una visita presso la Commissione Medica Locale (CML) della vostra ASL, presentando documento d'identità, codice fiscale, patente sospesa (se disponibile), certificato anamnestico del medico di base e ricevuta del versamento per le spese di segreteria.

  2. Sottoporvi agli accertamenti medici e tossicologici previsti, che comprendono esame obiettivo generale, analisi di sangue e urine, colloquio con lo psicologo ed eventuali drug test. Le visite vanno ripetute periodicamente (di solito ogni 2-3 mesi) per un periodo che può arrivare fino a 12 mesi.

  3. Ottenere il giudizio di idoneità alla guida da parte della Commissione, che viene rilasciato solo se tutti gli esami hanno dato esito negativo per almeno 6-12 mesi.

  4. Richiedere la restituzione della patente all'organo di polizia che l'aveva ritirata, presentando il giudizio di idoneità della CML.

Revoca della patente per droga

In caso di recidiva, cioè se venite trovati una seconda volta alla guida sotto l'effetto di droghe, scatta la revoca della patente. L'iter per poter tornare a guidare è più lungo e complesso:

  1. Attendere almeno due anni dalla data del provvedimento di revoca (che possono diventare 3-5 anni se la revoca è disposta per motivi penali).

  2. Conseguire nuovamente la patente, sostenendo l'esame di teoria e l'esame di guida come un neo-patentato. Per poter accedere agli esami, dovrete presentare un certificato di idoneità psicofisica rilasciato dalla Commissione Medica Locale a seguito di specifici accertamenti.

Tempistiche e costi per riavere la patente dopo

I tempi per riavere la patente dopo un ritiro per droga dipendono dal tipo di provvedimento (sospensione o revoca) e dall'esito degli accertamenti medici. In generale, si va da un minimo di un anno per le sospensioni fino a 3-5 anni per le revoche disposte dall'autorità giudiziaria.

Per quanto riguarda i costi, dovrete mettere in conto:

  • Spese per visite mediche ed esami (circa 150-300 euro)

  • Sanzioni pecuniarie previste dal Codice della Strada (da 1500 a 6000 euro)

  • Costi per il nuovo conseguimento della patente, in caso di revoca

A queste spese si aggiungono i disagi pratici legati all'impossibilità di guidare per lunghi periodi, che possono impattare sulla vita lavorativa e personale.

Il consiglio migliore rimane sempre quello di evitare di mettersi al volante dopo aver assunto qualsiasi tipo di sostanza stupefacente o psicotropa. Guidare sotto l'effetto di droghe è un comportamento estremamente rischioso per sé e per gli altri, oltre che sanzionato severamente dalla legge. Pensateci bene prima di farlo!

I test antidroga secondo il nuovo Codice della Strada 2024

Il nuovo Codice della Strada  ha introdotto regole più severe per quanto riguarda la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Se fino ad oggi era necessario dimostrare che il conducente fosse in uno stato di evidente alterazione psicofisica al momento del controllo, con le nuove norme basterà risultare positivi ad un test antidroga, anche in assenza di segni evidenti di alterazione.

Inoltre sono stati introdotti nuovi test salivali in grado di rilevare la presenza di varie sostanze, tra cui cocaina, anfetamine, oppioidi e THC (principio attivo della cannabis). Se il test darà esito positivo, scatterà l'immediata sospensione della patente. Il conducente non potrà tornare a guidare fino a successivi accertamenti. Se anche questi confermeranno la non idoneità alla guida, la patente verrà revocata e bisognerà attendere almeno 3 anni prima di poterla conseguire nuovamente.

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